La passione e le regole:

Oreste Orsini e il violoncello

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Oreste Orsini nato a Pescara nel 1919, poi trasferito a Roma, è scomparso nel 2017: grande violoncellista, negli anni ‘50 ha fatto parte del Quartetto di Milano, in seguito è stato primo violoncello dell’orchestra sinfonica della Rai di Roma; tra le tante esecuzioni orchestrali amava ricordare anche quelle sotto la direzione di Leonard Bernstein che lo apprezzò al punto da donargli, come gesto di elogio, la sua bacchetta di direttore.

Durante tutta la sua vita si è dedicato con passione alle Suites per violoncello solo di Johann Sebastian Bach. Vincenzo Cottinelli ha avuto il privilegio di incontrarlo nella sua abitazione romana nel 2015. Lo ha fotografato liberamente, anche se lui era un po’ emozionato, scoprendo e fissando i momenti che mettono in risalto il lavoro di preparazione e lo studio incessante, svolto nel suo “Atelier permanente”. La carta dello spartito è segnata, usurata, perfino forata da continue annotazioni e cancellature: mentre Oreste Orsini gira le pagine, i buchi fanno passare raggi di luce come fossero l’essenza delle note, puri suoni.

Mani, spartiti, matita, archetto, corde, piroli: la materialità degli utensili dell’esecuzione è sullo stesso piano dell’impegno spirituale e mentale che emana dagli sguardi dell’Artista.

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Fotografie ai sali d’argento, film Kodak Tri-X, fotocamera Leica M7 con lente Summicron 35 mm. f.2 Aspherical.

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Brescia, dicembre 2017

www.vincenzocottinelli.it 

info@vincenzocottinelli.it